Il farro usi in cucina
Dalla farina al piatto unico

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Il farro è il cereale più antico coltivato dall’uomo, alcuni ritrovamenti archeologici lo vedono parte della dieta umana fin dal neolitico. Anche i romani basavano la loro alimentazione sul farro che veniva usato per preparare pane, polenta e focacce e proprio per questo motivo la parola “farina” trova le sue origini nel latino “far”. Con il passare del tempo il grano tenero (discendente del farro grande) e quello duro (che invece discende dal farro medio), ha sovrastato la produzione di farro anche se, negli ultimi anni, il farro sembra essere tornato protagonista dell’agricoltura, soprattutto per quanto riguarda quella di stampo biologico e di ricerca dei grani antichi.

Varietà di farro


In natura sono presenti 3 differenti tipologie di farro: il farro piccolo o monococco, quello medio o dicocco e quello grande o farro spelta. Il monococco è la più antica forma di grano coltivata dall’uomo e presenta un contenuto di glutine molto basso, pari circa al 3%. Il dicocco è invece la specie più diffusa oggi e coltivata soprattutto in Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e Lazio. Viene utilizzato sia per preparare la farina, da cui si ottengono ottime focacce, pane, dolci o pizze oppure usato per cucinare gustose zuppe. In commercio si trova anche il farro dicocco perlato, molto utile in cucina perché non necessita di essere messo in ammollo al contrario di quello decorticato che invece va tenuto in acqua per almeno 8 ore e necessita di una cottura più lunga.

Infine il farro grande viene coltivato soprattutto in Europa orientale e centrale; il clima italiano non si addice a questa varietà.

Le proprietà


Il farro presenta molte proprietà benefiche, in particolar modo contiene vitamine del gruppo B che aiutamno il funzionamento del sistema nervoso, mantengono la bellezza di pelle e capelli e aiutano il metabolismo di grassi e proteine. Con il suo basso apporto calorico (circa 340 kcal per 100 grammi) è indicato per chi desidera mantenere la linea inoltre presenta un basso indice glicemico e proprietà antiossidanti perché ricco di selenio e acido folico. È anche fondamentale per apportare all’organismo fibre e fosforo.

Come usare il farro in cucina


Il farro in cucina può essere utilizzato in vari modi, se ne ricava un’ottima farina con cui si realizza pane, focacce, pasta per pizza ma anche dolci. Il suo gusto è davvero unico e, se non siete abituati vi consigliamo di miscelare la farina di farro con altre farine in modo da creare sapori sempre nuovi.

Se acquistate il farro decorticato ricordate che deve essere tenuto in ammollo per almeno 8 ore e poi, dopo aver cambiato l’acqua, va cotto per circa un’ora. Se invece scegliete il farro perlato l’ammollo non è necessario e la cottura si riduce al circa 30 minuti. Una volta bollito (ricordate che l’acqua deve essere il doppio del peso del farro utilizzato), fate riposare per qualche minuto prima di condirlo in modo che assorba tutta l’acqua.

Il farro bollito è ottimo da aggiungere a zuppe di verdure oppure, una volta fatto raffreddare, può essere condito con verdure o pesce per creare insalate gustose e sfiziose.

Ricordate sempre però che il farro va cotto separatamente dagli altri ingredienti.

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